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Venezia, Piazza San Marco, 1788

8/2/2016

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Roma - Piazza del Popolo ('800)

29/1/2016

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Libro

25/1/2016

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Press Release | Crinoline - Fashion's most magnificent disaster

16/1/2016

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Il prossimo 16 aprile viene pubblicato il nuovo libro della The London Stereoscopic Company Ltd.
Gli autori sono ancora una volta Brian May e ‪#‎DenisPellerin‬.
Il volume promette di essere un'avvincente esplorazione 3-D di uno degli indumenti più disastrosi della storia della moda, e al contempo uno dei più celebrati: la crinolina.
Ci sono contributi da Vivienne Westwood e Zandra Rhodes.
May e Pellerin hanno commentato che «La Crinolina e le fotografie stereoscopiche destavano scalpore nello stesso periodo, verso la metà del IX Secolo. Noi autori di questo libro abbiamo deciso che fosse giusto riunificarli nel XXI Secolo, in modo che la loro intima associazione venga finalmente riconosciuta. Il libro cerca anche di scandagliare il fascino unico di questa "pericolosa" moda».
La crinolina era immensamente popolare fra il 1856 e il 1867, ma lo era per la propria mancanza di praticità: un forte colpo di vento non ci avrebbe messo molto a sollevare la gonna scoprendo le gambe e le sottovesti delle donne; ancora peggio, le crinoline erano causa di cadute, incidenti, e a rischio d'incendio.
Nei nostri tempi, stilisti come Alexander McQueen, Zandra Rhodes e Vivienne Westwood hanno riproposto le crinoline sulle passerelle.
Insieme a questo fenomeno, si sviluppò l'ispirazione degli artisti a immortalare in foto stereo, fumetti e disegni questo indumento estremo in tutta la propria assurdità e sfortuna. Nell'era Vittoriana, la stereoscopia impazzava in modo equivalente ai film o alla TV dei giorni nostri.

Brian May e Denis Pellerin hanno impiegato decenni per collezionare e restaurare digitalmente le carte stereoscopiche pubblicate in questo libro. Il nuovo visore permette di godersi l'esperienza oggi come si faceva in era Vittoriana.
L'edizione ha copertina rigida con effetto tridimensionale, custodia e soprattutto comprende il moderno visore stereoscopico Owl, progettato dallo stesso Brian May.

http://www.londonstereo.com/news.html
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Libro

16/1/2016

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Roma, Colosseo, 11 aprile 1903

14/1/2016

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Origini e peculiarità della Stereoscopia

14/1/2016

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La «fotografia stereoscopica» si basa sulla percezione della profondità di un oggetto o dell'ambiente, che l'occhio umano elabora con il cervello. Gli occhi inviano al cervello due immagini distinte, poichè fisicamente i bulbi oculari si trovano ad una certa distanza (circa 6 centimetri) e angolazione fra loro. È la sovrapposizione di esse che genera l'effetto tridimensionale.

Questo tipo di percezione viene studiato fin dai tempi di Euclide, passando da Leonardo da Vinci a François de Aguilón (ideatore del termine "stereografia"), fino ad arrivare nel 1832 a Charles Wheatstone, il quale ottenne in Inghilterra i primi risultati apprezzabili di questa tecnica visiva. In quanto precedente alla nascita della fotografia, la stereografia nasce con disegni realizzati appositamente per lo scopo.

Ma come si fa ad ottenere lo stesso effetto fotograficamente?

Per creare un'immagine stereoscopica si deve riprodurre la visione binoculare. È necessario quindi affiancare due fotografie, tipicamente scattate nello stesso istante da due angolazioni leggermente differenti. Queste fotografie, perfettamente affiancate su un piano ed allineate orizzontalmente, vanno poi osservate con un apposito visore che ha la funzione di separarle per l'invio al cervello, evitando la altrimenti naturale interferenza su entrambi gli occhi.

Esistono e sono diffuse, poi, modalità stereoscopiche che consentono anche una visione tridimensionale ad occhio nudo. Queste necessitano però di una certa predisposizione e allenamento, seguendo una tecnica che proverò a spiegare in un prossimo messaggio.

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Origini e peculiarità della Stereoscopia

12/1/2016

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La «fotografia stereoscopica» si basa sulla percezione della profondità di un oggetto o dell'ambiente, che l'occhio umano elabora con il cervello. Gli occhi inviano al cervello due immagini distinte, poichè fisicamente i bulbi oculari si trovano ad una certa distanza (circa 6 centimetri) e angolazione fra loro. È la sovrapposizione di esse che genera l'effetto tridimensionale. Questo tipo di percezione viene studiato fin dai tempi di Euclide, passando da Leonardo da Vinci a François de Aguilón (ideatore del termine "stereografia"), fino ad arrivare nel 1832 a Charles Wheatstone, il quale ottenne in Inghilterra i primi risultati apprezzabili di questa tecnica visiva. In quanto precedente alla nascita della fotografia, la stereografia nasce con disegni realizzati appositamente per lo scopo.

Ma come si fa ad ottenere lo stesso effetto fotograficamente?

Per creare un'immagine stereoscopica si deve riprodurre la visione binoculare. È necessario quindi affiancare due fotografie, tipicamente scattate nello stesso istante da due angolazioni leggermente differenti. Queste foto, perfettamente affiancate su un piano ed allineate orizzontalmente, vanno poi osservate con un apposito visore che ha la funzione di separarle per l'invio al cervello, evitando la altrimenti naturale interferenza su entrambi gli occhi.

Esistono e sono diffuse, poi, modalità stereoscopiche che consentono anche una visione tridimensionale ad occhio nudo. Queste necessitano però di una certa predisposizione e allenamento, seguendo una tecnica che proverò a spiegare in seguito.

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