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Utilizzo dello stereoscopio "Owl" by LSC

3/6/2017

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In seguito alla pubblicazione del libro "Queen in 3-D" da parte della London Stereoscopic Company, la fotografia stereoscopica tridimensionale si è allargata concedendosi a un nuovo pubblico.
Mi sembra dunque un buon pretesto approfittare dell'occasione per illustrare come si utilizza lo stereoscopio dello storico marchio inglese.
Per la prima volta la biografia di una rockband viene pubblicata in un libro 3-D stereoscopico. E per la prima volta l'autore degli scatti originali è lo stesso componente co-fondatore del gruppo; nello specifico, Dr. Brian May. Per questo motivo ha optato per il giallo come scelta del colore del materiale con cui viene stampato il visore.

Lo stereoscopio Owl, progettato da May in persona, è costruito per questa occasione in plastica di colore giallo, in onore alla famosa giacca militare utilizzata dal frontman Freddie Mercury  nell'ultimo tour con la band inglese.
La qualità del materiale è eccellente. Si presenta robusto grazie alla rigidità non eccessiva, piacevole al tatto anche grazie agli spigoli arrotondati e stabile durante l'utilizzo (poi capirete perchè ho specificato l'ultimo punto).
Foto
Il contenuto del libro: scatolato esterno rigido con immagine 3-D lenticolare, visore Owl con istruzioni, libro fotografico con copertina rigida.
(1)
Lo stereoscopio è parte integrante del pacchetto, riposto nello scatolato esterno affianco al libro. È contenuto in una fodera in carta spessa e rigida che contiene all'interno anche le istruzioni per il "montaggio". In questa fase il visore si presenta disteso, ed occupa in lunghezza circa 30 centimetri.
Foto
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Ripiegre all'insù la cornice del visore e agganciare fino al click le due alette angolari come indicato dalle frecce.
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(3)
Effettuare la stessa operazione del punto 2 con il supporto delle lenti, come indicato dalle frecce.
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(4)
Il visore è ora pronto all'utilizzo. In questa configurazione misura con buona approssimazione 18 x 12 x 10 cm.
Foto
(5)
Lo stereoscopio deve essere posizionato perpendicolarmente alla pagina del libro. La cornice frontale deve poggiare sul foglio. L'immagine deve essere centrato al suo interno, tenendo conto del riferimento centrale che dovrà coincidere con lo spazio di separazione mediano fra le due immagini stereoscopiche.
È importante anche l'allineamento orizzontale della cornice con l'immagine da visualizzare.
La cornice dello stereoscopio è progettata in modo da aderire al foglio senza rovinarlo con segni di pressione o strisciature. L'aderenza con la carta del libro consente al visore di restare in posizione reggendolo anche con una sola mano mentre si solleva il libro per accostarlo al volto. A tal proposito suggerisco di utilizzare la mano corrispondente al bordo esterno più prossimo per reggere il visore (in questo caso la mano destra, trattandosi della pagina di destra). In questo modo è più agevole sollevare il testo, visto che sarà sorretto con entrambe le mani.
Foto
(6)
Ora è possibile approcciare la visione dell'immagine stereoscopica. Accostarsi con gli occhi alle due lenti dello stereoscopio. Nel compiere il gesto ci si ritrova con il naso contenuto nella apposita feritoia cetrale.
Dopo averlo fatto sarà subito evidente se la messa a fuoco del visore è corretta o meno. L'immagine stereo (se sarete così bravi dall'averla già visualizzata) oppure la coppia di immagini stereo appariranno nitide oppure più o meno sfocate. Se si presenta la seconda condizione, passare alla regolazione come indicato al punto 7.
Diversamente, leggere l'ultima parte di questo articolo saltando il punto 7.
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(7)
La messa a fuoco dello stereoscopio si regola modificando la lunghezza focale. Per fare questo si deve trascinare all'insù la parte del visore che comprende le lenti, esercitando la forza necessaria con i due pollici all'interno degli smussi appositmente predisposti (vedi punto di partenza delle frecce nella foto 7).
Quando la focale sarà adatta alla propria vista l'immagine sul libro apparirà nitida.
Nella maggior parte dei casi, la lunghezza focale corretta è quella in cui si trova già il visore nella condizione di riposo, ma il parametro è soggettivo e può essere necessario intervenire con la regolazione.
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Se invece la messa a fuoco è già corretta si deve cercare di visualizzare l'immagine combinata in modo tridimensionale.

Per fare questo è necessario prima di tutto lasciare che gli occhi osservino separatamente le due immagini guardando dritto in avanti, in modo naturale. Se si tende a direzionare lo sguardo verso l'una o l'altra foto individualmente non si visualizzerà mai l'effetto tridimensionale!

L'ottenimento della visione tridimensionale avviene in modo soggettivo. Ad esempio, per me stesso risulta efficace iniziare ad osservare la coppia di immagini dalla loro base, spostando gradualmente di qualche millimetro i punti di osservazione verso il centro. Può essere necessario fare un "gioco" di allontanamento e avvicinamento degli occhi rispetto alle due lenti, giusto di pochi millimetri.

Nell'attimo in cui individuo la posizione giusta per vedere l'effetto, avverto come una sensazione di chiusura delle palpebre (che però restano spalancate!), oppure ─ se preferite ─ la sensazione di immersione degli occhi in un liquido (ma è indolore... Niente paura!).

Da questo momento mi ritrovo DENTRO l'immagine tridimensionale e posso spostare lo sguardo per osservare ogni minimo dettaglio.

Ad ogni modo, per trovare il punto corretto in cui posizionarsi con gli occhi è sufficiente uno spostamento minimo del volto in prossimità delle lenti. Non è necessario spostarsi oltre una misura che porti il naso al di fuori della feritoia centrale.
Foto
Anche se osservare immagini di questa qualità non comporta un aggravio di lavoro per la vista, tentare di concentrarsi nella visione stereoscopica con gli occhi affticati da una lunga lettura o comunque dopo un certo impegno (ad esempio in seguito a una giornata di lavoro al PC) costituisce un ostacolo alla riuscita dell'effetto tridimensionale.  In questo caso non vi demoralizzate, ma riprovate dopo qualche ora di riposo.

La visione stereoscopica parallela funziona in modo del tutto naturale. Quando un mimino di pratica sarà assolta, l'esperienza ripagherà completamente sia l'acquisto che gli sforzi nell'esercitarsi.

Per approfondimenti sulla pubblicazione di Queen In 3-D potete visitare la pagina Comunità Queeniana Italiana a questo LINK.
─ C ─
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